Se fosse tuo figlio
«Fin dal Principio gli oscuri s’opposero. Fin dal Principio Noi vincemmo.»
Morya, Appello
Leggendo il nuovo, bellissimo libro di Nicolò Govoni, la frase del Maestro Morya riportata qui sopra continuava a emergere nella mia mente, come una conferma della vittoria, in special modo nel punto in cui Govoni scrive: «Potranno anche chinarmi la testa con la forza, ma non soffocheranno la mia voce. Potranno piegare il mio corpo, ma non incrineranno la mia anima. Potranno farmi appassire come un albero in una tempesta di sabbia, ma è così che spargeranno i miei semi.»
Dopo aver raccontato i suoi anni da volontario in India (Bianco come Dio), ora Govoni torna con Se fosse tuo figlio e, condividendo con noi la sua esperienza, quella dei suoi colleghi e le storie dei bambini e delle loro famiglie, ci mette a conoscenza dell’effettiva situazione disumana e disumanizzante in cui si trovano i profughi (in particolar modo i minorenni) dell’hotspot di Samos, «il peggiore d’Europa».
«Non sto rinunciando a un sogno, sto abbracciando la mia chiamata: dedicare la vita a chi ha bisogno di me. Se non io, chi? Se non ora, quando?»
Nicolò Govoni si rivela uno scrittore nato: è infatti capace di intrecciare sapientemente le storie personali e le testimonianze oggettive con il suo vissuto interiore e così, in questo suo percorso, cresciamo insieme a lui, divenendo sempre più consapevoli non solo della verità, ma anche di noi stessi, fino a chiederci: «Da che parte voglio stare?» o «Cosa posso fare oggi per rendere la mia vita e quella degli altri un po’ migliore?»
Con un’apertura di cuore tale che in tutto il mondo si conterà sulle dita di una mano, e al contempo con una schiettezza e dolcezza spiazzanti – rarissime al giorno d’oggi in cui i cosiddetti giornalisti provocano e manipolano le emozioni delle persone per dirigere l’opinione pubblica secondo i loro interessi e fare più click – Govoni colpisce al cuore, sconvolge, commuove, infiamma e dà speranza, tanto che solo un robot (o chi ha interesse a discreditarlo) non riuscirebbe a percepire che alla base di ogni sua azione c’è il desiderio profondo e sincero di aiutare questi bambini, di fare la differenza e di essere il cambiamento che vuole vedere nel mondo.
«La mia missione è disinnescare le bombe del futuro con l’amore del presente.»
Più o meno in contemporanea con l’uscita del libro, Nicolò Govoni e la sua ONLUS, Still I Rise, hanno già subito ripercussioni per aver denunciato, con molte prove e testimonianze, la Manager dell’hotspot di Samos ed esposto le gravi inadempienze delle autorità, nonché la corruzione della polizia locale. Come si legge nel libro, da molto tempo sono cominciate minacce e avvertimenti di “stare al suo posto”, perché mai il governo greco o le grandi organizzazioni non governative si sarebbero aspettati una tale battaglia da un piccolo gruppo di “insignificanti” volontari. Nonostante i timori di quello che queste potenze (che poi così potenti forse non sono, se si sono fatte spaventare) potrebbero far loro, Govoni e Still I Rise non si arrendono e stanno anche ottenendo enormi risultati, come l’inchiesta sull’Espresso o il recente articolo sull’influentissimo New Yorker.
Un libro imperdibile e un progetto da sostenere.
«Sto imparando a vivere, e a vivere bene. Mi impegno a fare grandi respiri e sonni profondi. Chiudo gli occhi quando addento del cibo che amo e lo gusto appieno. Faccio caso agli odori e ai rumori intorno a me. Passeggio al sole. Ammiro il mare in tempesta. Non è sempre facile, e a volte ricado nelle vecchie abitudini, ma vivo con piena coscienza – o, almeno, ci provo. Si pensa che vivere accada in automatico, ma nulla potrebbe essere più lontano dalla verità. Vivere è un impegno continuo. Ogni giorno devi ricordartene. Quindi sii gentile con gli altri. Sii diverso. Sii audace. Permetti a te stesso di provare felicità e tristezza e pure rabbia, senza lasciare che ti consumino. Fa’ sì che ogni giorno sia colmo di tutto il possibile.
Non c’è tempo per nulla di meno.»