Vivere per spendere o spendere per vivere? L’esperienza della lettura
Su un recente numero del magazine britannico Spears, che si rivolge all’High Net Worth Individual (HNWI), c’è un articolo molto interessante, scritto da Lucia van der Post, su come l’industria del lusso, rendendosi conto di non poter più contare solo sulla vendita dei propri prodotti, si stia dirigendo verso la vendita di “esperienze”. I desideri delle persone stanno cambiando e non riguardano più l’accumulo di oggetti, ma il “fare cose”.
Un tempo si spendeva per i beni materiali, ora si spende per star meglio, imparare, viaggiare, cenare fuori e così via. È per questo che gruppi come LVMH, Armani, Gucci e Bulgari stanno investendo nel settore alberghiero, il quale a sua volta sta evolvendo poiché i clienti non desiderano solo un bel posto dove alloggiare, ma vogliono vivere “esperienze trasformative” come imparare i trucchi di un famoso chef, esplorare culture indigene, fare tour artistici, etc. Anche aziende non di lusso come IKEA hanno capito questa tendenza e si stanno adoperando per il futuro.
Dunque, la domanda che dà il titolo dell’articolo è essenziale per ogni individuo, non solo per l’HNWI: vivere per spendere o spendere per vivere? Siamo giunti al punto di decidere, di valutare ciò che conta davvero per noi. Che esperienze desideriamo fare? Quali esperienze sono più importanti per noi? Quali possono farci vivere meglio?
Per quando mi riguarda, l’esperienza della lettura, che sia fatta a scopo formativo o ricreativo, è sempre un’esperienza migliorativa, che lascia sempre qualcosa di positivo, soprattutto se si scelgono i libri più giusti per noi in un dato momento della nostra vita.
È per questo che ho deciso di offrire il mio nuovo servizio di BOOK WHISPERING (consigli di lettura personalizzati): in base a gusti, esigenze, obiettivi, desideri e anche al momento che si sta vivendo, saprò consigliare quali letture sono meglio per ciascuno.
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