Bianco come Dio
Si tratta di un racconto autobiografico dell'autore che da giovanissimo (lo è ancora) ha deciso di fare un’esperienza di volontariato in un orfanotrofio indiano, in cui poi successivamente è tornato per rimanere (oggi si trova prevalentemente a Samos, dove si prende cura dei bambini rifugiati e ha fondato anche una scuola, Mazì, dove possono stare al sicuro ed essere nutriti sia nell'anima che nella mente).
Nicolò Govoni ci apre il suo cuore in modo commovente e ci fa entrare nelle storie intime di questi bambini che, nonostante le difficoltà che da sempre affrontano, hanno nel cuore una speranza e una gioia di vivere ammirevoli, da cui prendere esempio.
Lo scopo dell'autore è quello di svelare ai lettori come stanno davvero le cose, sia dal punto di vista indiano (la situazione degli orfanotrofi e i problemi governativi) sia da quello occidentale, soprattutto quando si tratta di "volonturismo", una pratica ormai diffusa e con cui molte organizzazioni si arricchiscono e altrettante persone si scaricano la coscienza, destinando questi bambini a innumerevoli traumi dell'abbandono. Al di là degli aspetti più amari del libro, leggendolo sentiamo soprattutto una forte spinta a rendere più significativa la nostra vita e quella degli altri, facendo la differenza e cambiando il mondo.
NOTA: I proventi della vendita del libro andranno all'orfanotrofio, quindi, se ve la sentite di fare la vostra parte per cambiare il mondo, potete cominciare da qui. La sua Onlus è Still I rise.