The Popish Midwife
“Non servono altre ragioni se non il fatto che io sia in vita per trovare motivazioni contro di me, ma vivere non dovrebbe essere la ragione per nascondere quello in cui credo o la verità. Se non mi alzo in piedi e mi faccio sentire, troveranno un’altra ragione per perseguitarmi. Dunque farei meglio a farmi valere”
The Popish Midwife (La levatrice papista) di Annelisa Christensen è un romanzo storico basato sulla vita di Elizabeth Cellier – una levatrice forte, indipendente e audace del XVII secolo – che cercò di aiutare le vittime della persecuzione religiosa e dell’ingiustizia sociale e scrisse ciò che accadeva veramente nelle prigioni londinesi, mettendo a rischio la propria vita in nome della verità. Ambientato durante il periodo del Complotto Papista (che era stato inventato), in questo affascinante romanzo seguiamo Elizabeth mentre rischia la vita e con audacia scampa ogni tipo di guaio per diventare la voce della verità, della giustizia e di una sicura pratica ostetrica.
Ci sono anche parallelismi tra le fobie sociali e la “mentalità da branco” che purtroppo vediamo oggi, per le strade e sui social media, dove le persone si attaccano facilmente a vicenda e non hanno pietà per chi ha credenze e idee diverse dalle loro (Elizabeth viene perseguitata persino dai suoi vicini, che cercano – e si divertono nel farlo, trascinati dall’isteria di massa – di torturarla e ucciderla più volte). Sarebbe bene per noi tutti riacquistare un po’ di umiltà e ritornare a un confronto salutare, ascoltando le opinioni altrui e condividendo la nostra in modo pacifico, anziché reagire automaticamente e aggressivamente come animali feriti.